Nel mondo dei blog c'è di bello la diversità, la scelta: ce ne sono di tristi, di allegri, di ottimisti, di pessimisti... politici, romantici, dark, poetici, diari giornalieri, ma comunque hanno tutti in comune la voglia di comunicare qualcosa. Ma tra loro ci sono anche persone che soffrono e vogliono condividere con altri la loro disperazione, il loro dolore, cercando conforto, sfogo, una parola buona, un'esperienza comune o forse per tramutare le lacrime in parole e farle cadere sui tasti del computer, affinchè vengano asciugate da qualcuno che le recepisca...chissà....
A questi ultimi dedico in particolare questo racconto, che mi ha molto colpito per la sua saggezza e come messaggio di speranza a coloro che soffrono, sia per pene d'amore che fisiche...
Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d'ospedale.
A uno dei due uomini era permesso mettersi seduto sul letto per un'ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi dal suo corpo.
Il suo letto era vicino all'unica finestra della stanza.
L'altro uomo doveva restare sempre sdraiato.
Infine i due uomini fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore.
Parlarono delle loro mogli e delle loro famiglie, delle loro case, del loro lavoro, del loro servizio militare e dei viaggi che avevano fatto.
Ogni pomeriggio l'uomo che stava nel letto vicino alla finestra poteva sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori dalla finestra.
L'uomo nell'altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e i colori del mondo esterno.
La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto.
Le anatre e i cigni giocavano nell'acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barche giocattolo.
Giovani innamorati camminavano abbracciati tra fiori diogni colore e c'era una bella vista della città in lontananza.
Mentre l'uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli, l'uomo dall'altra parte della stanza chiudeva gli occhi ed immaginava la scena.
In un caldo pomeriggio l'uomo della finestra descrisse una parata che stava passando.
Sebbene l'altro uomo non potesse vedere la banda, poteva sentirla con gli occhi della mente così come l'uomo dalla finestra gliela descriveva.
Passarono i giorni e le settimane.
Un mattino l'infermiera del turno di giorno portò loro l'acqua per il bagno e trovò il corpo senza vita dell'uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno.
L'infermiera diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via il corpo.
Non appena gli sembrò appropriato, l'altro uomo chiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra.
L'infermiera fu felice di fare il cambio, e dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo. Lentamente, dolorosamente, l'uomo si sollevò su un gomito per vedere per la prima volta il mondo esterno.
Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra vicino al letto.
Essa si affacciava su un muro bianco.
L'uomo chiese all'infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a descrivere delle cose così meravigliose al di fuori da quella finestra.
L'infermiera rispose che l'uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il muro.
"Forse, voleva farle coraggio." disse.
Epilogo: vi è una tremenda felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione.
Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata.
Se vuoi sentirti ricco conta le cose che possiedi che il denaro non può comprare.
L'oggi è un dono, è per questo motivo che si chiama presente.
fiore
RispondiEliminasei splendida, lo sospettavo ma ora ne ho le prove.
Questo bellissimo post sembra un tuo ritratto : gioiosa ma giudiziosa.
non credo che occorra aggiungere altro, sarebbero solo parole
Bel post!
RispondiEliminaQuando vivi donando...ti arricchisci!...di quei beni che sono eterni...
...ti sono vicina in questo fine settimana...
serena continuazione
la straordinaria forza di amare la vita,di dare il giusto valore alle cose che ci circondano che sono meravigliose ma non ce ne accorgiamo!!quando si ha la fortuna di saper ascoltare il proprio cuore e saperlo far ascoltare agli altri cosi che anche loro sappiano ascoltare il proprio si possono regalare e provare delle emozioni che vanno al di la di tutto.grazie per il bellissimo racconto.un bacione!!
RispondiEliminaAvevo già letto questo racconto; solo una cosa: bello scriverne, ma siamo sicuri che se capitasse nella realtà a uno qualsiasi di noi avremmo la forza x mettere in pratica tanta generosità e positività??????
RispondiEliminaNe dubito fortemente....
Un bacio,
K.
dipende da come conosci te stesso ,che sia facile parlarne q.to e' ovvio poi nelle cose bisogna sempre provarle per poter capire ma credo he poterle commentare sia cmq bello.
RispondiEliminapenso che la generosità e disponibilità all'ascolto o il donarsi dipendano anche dal carattere e dalla bontà d'animo: ho avuto la fortuna di incontrare sulla mia strada persone positive che si donano agli altri, fanno volontariato, ma anche qui nei blog un pensiero può essere di conforto a tanta gente che si sente sola o ha bisogno di un consiglio....
RispondiEliminastupenda questo racconto.
RispondiEliminaHo passato un giorno in ospedale distesa a letto senza aver la forza di alzarmi però potevo voltare lo sguardo e vedere difronte il reparto bambini... se mi concentravo potevo pure sentire i loro gridolii.
L'immaginazione a volte aiuta le persone a stare meglio... ma poi ci si è sempre messi di fronte alla dura realtà... ma... chi nn ci dice che sognare sia sempre sbagliato?