Cari amici la frase del libro da indovinare, proposto due settimane or sono, giustamente riconosciuto da Melinda, Chat Noir, Nunù e Mirtillo, è " Io sono Malala" di Malala Yousafzai (con Christina Lamb) una storia vera ed avvincente come un romanzo della sua vita coraggiosa, un inno alla tolleranza e al diritto dell'educazione di tutti i bambini, il racconto appassionato di una voce capace di cambiare il mondo.
Valle dello Swat, 9 ottobre 2012, ore 12. La scuola è finita e Malala insieme alle sue compagne è sul vecchio bus che la riporta a casa. All'improvviso un uomo sale a bordo e spara tre proiettili, colpendola in pieno volto e lasciandola in fin di vita. Malala ha appena 15 anni, ma per i talebani è colpevole di aver gridato al mondo sin da piccola il suo desiderio di leggere e studiare. Per questo deve morire. Ma Malala non muore: la sua guarigione miracolosa sarà l' inizio di un viaggio straordinario dalla remota valle in cui è nata fino all'assemblea generale delle Nazioni Unite. Oggi lei è simbolo universale delle donne che combattono per il dirito alla cultura e al sapere ed è stata la più giovane candidata di sempre al Premio Nobel per la Pace.
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Essere donna, studiare, camminare per le strade da sole, andare a fare shopping, andare al cinema, scegliere da sole il proprio futuro o anche il proprio compagno...tutto questo ed altro ancora è stato negato a Malala e vorrebbe essere negato tutte le donne che non sono "brave musulmane e non rispettano il purdah". Riflettiamo su questa triste realtà e riteniamoci fortunate di poter fare tutto ciò!
La frase del libro da indovinare oggi è la
seguente, la regola è la solita: questo è un gioco e non si vince
nulla, ma si diffondono le parole dei nostri libri preferiti e magari
anche la voglia di leggerli... prendo una frase da pag.26:
"E da molti anni: il primo affare della sua vita nel mattone, infatti, lo ha concluso nel 1988, quando ha acquistato da Marcella Uccella un appartamento al secondo piano in via Chiana 48, nella zona tra i Parioli e il lussuoso quartiere Coppedè, che veniva dal patrimonio dell' Incis, l'istituto pubblico che gestiva le case degli impiegati dello Stato.
Tra due settimane la soluzione.