Ciao Cristina in questi giorni ho avuto il piacere di leggere il tuo libro 'Celeste': un genere 'fantasy' che, pur non essendo il mio genere preferito, mi è piaciuto moltissimo tanto che vorrei sapere di più sia sul libro che su di te.
Ho alcune domande da farti che spero possano interessare anche i tuoi lettori (sia coloro che già ti conoscono, che ai futuri).
Innanzitutto complimenti per questo tuo primo romanzo, come mai lo hai chiamato 'Celeste'?
Ciao Fiore! Mi fa molto piacere rispondere alle tue domande, per cui chiedimi pure tutto ciò che ti viene in mente! Nel caso il nostro terzo figlio fosse stato una femmina l’avremmo chiamata Celeste. E’ un nome che mi piace particolarmente e mi sembrava adatto al temperamento energico della protagonista.
Celeste è una ragazza molto forte, ha un carattere particolarmente ribelle e anticonformista rispetto a tutti gli altri personaggi.
Non credi che, in certe situazioni, una donna nel passato non si sarebbe comportata proprio così?
Questo romanzo è nato proprio dall’idea di voler contrapporre un personaggio femminile molto forte ad un tempo storico retrogrado e maschilista. Volevo una protagonista capace di stupire, in grado di tener testa alle convezioni sociali del tempo in modo assolutamente sconvolgente. Il suo carattere è selvaggio per natura, lo dimostra fin da bambina, ma anche il luogo in cui trascorre dieci anni della sua vita influenzerà molto il suo spirito, rendendola una donna consapevole di sé e di quello che desidera per il suo futuro.
L'ispirazione del genere fantasy da dove ti è venuta....forse il fatto di avere 3 figli ha influenzato un pò la scelta di ambientazione 'fiabesca' (re, principessa....)?
Io non definirei il genere del mio romanzo un fantasy, anche se le ambientazioni e la storia sono inventati, non c’è nulla di irreale, anche se lo sfondo, effettivamente, rimanda alle fiabe. Comunque lo considero un romanzo storico fiction, se esiste… Vero comunque che sono sempre stata affascinata dal mondo delle fiabe e, anche se ho cercato di essere realista negli avvenimenti che strutturano l’opera, mi fa molto piacere che si noti questa atmosfera un pizzico fiabesca.
Il fatto di avere tre figli ha sicuramente influenzato tutta l’opera, dandomi nuovi spunti e soprattutto mi ha permesso di descrivere alcune emozioni particolarmente forti che provano i personaggi all’interno della storia.
Quando trovi il tempo di scrivere visto che sei giovane, ma impegnatissima tra casa, lavoro, marito e figli?
Il tempo per scrivere lo “rubo”… Cerco di ritagliarmi del tempo all’occasione. Per esempio “Celeste” l’ho scritto persino intanto che aspettavo mio figlio a nuoto… Mio marito mi sostiene molto e devo ammettere che senza la sua comprensione, probabilmente e con dispiacere, non sarei riuscita a terminare il romanzo. Solitamente quando inizio a scrivere ho già nella mente tutto quello che ho intenzione di raccontare, non solo la storia in generale, ma all’incirca anche ciò che va inserito in quel capitolo, per cui quando inizio scrivo velocemente. Negli spazi della giornata in cui non posso scrivere penso all’evolversi degli avvenimenti. Questo mi aiuta molto perché non mi è ancora capitato di avere dei blocchi e non sapere come continuare.
Hai intenzione di scrivere altri romanzi?
Sono rimasta affascinata da questo mondo, la storia di “Celeste”, ha suscitato in me molte emozioni e appena l’ho concluso ho sentito il desidero di inventare una nuova storia con altri personaggi. Ora sto concludendo il mio secondo romanzo, sono nella fase di revisione, che è la più noiosa… è la fase in cui mi dico che sarà l’ultimo romanzo perché mi rendo conto di quanto tempo ed energia assorbe scrivere un libro. Mio marito non crede che sarà l’ultimo, dice che l’avevo detto anche per “Celeste”…
Cos'è per te la scrittura?
La scrittura è passare in un altro mondo, dove è possibile vivere avventure fantastiche… è come se vivessi tu stesso tutto ciò che accade, ti emozioni, soffri e ridi insieme all’evolversi della storia. Credo sia come leggere, l’unica differenza è che sono proprio io a creare la storia e ogni personaggio, posso dar spazio a tutto ciò che sento, soffermandomi su ciò che mi emoziona e tralasciando aspetti che mi interessano meno. All’inizio del libro i personaggi hanno un carattere un po’ vago anche per me, è come se non li conoscessi ancora, ma alla fine, dopo tutte le peripezie, li conosco alla perfezione e posso dire immediatamente come reagirebbero in qualsiasi situazione si trovino. Sono diventati veri.
Hai qualche autore che preferisci e/o al quale ti sei ispirata?
Il mio autore preferito è Ken Follet, di cui ho letto “I pilastri della terra”. Lui mi ha trasmesso veramente tante emozioni, i suoi personaggi hanno una strutturazione fisica e psicologica perfetta.
Chi volesse ordinare il tuo libro dove lo trova? (libreria, on line, vendita diretta)
Ho auto pubblicato il libro su Amazon che ha l’esclusiva, si può scegliere il formato cartaceo o l’ebook.
Dimmi una frase che invogli a leggerti chi in questo momento ti sta conoscendo...
Scrivo perché mi piace calarmi in atmosfere suggestive e lontane, ma soprattutto perché l’impatto che i personaggi hanno fra loro mi trasmette emozioni… Quando scrivo non penso mai a cosa potrebbe piacere ai lettori, cerco di emozionare me stessa, quando pubblico spero che le emozioni che ho vissuto non rimangano intrappolate fra le pagine, ma che possano staccarsi e raggiungere il cuore dei lettori.
Cari amici che state leggendo, ho avuto piacere intervistare Cristina (che tra l'altro ha pure lei un blog http://cristinavichi.blogspot.it/) per farvi conoscere questa neo-scrittrice alla quale va il mio 'grazie' per le esaudienti risposte. Spero anche di avervi incuriosito a leggere il suo romanzo "Celeste" .